Ricordo ancora la mattina dell’11 agosto 2014 quando appena sveglia appresi la notizia della perdita di Robin Williams. Ricordo ancora il senso di smarrimento e di incredulità che mi pervase.L’unica cosa che riuscii a fare, mentre un groppo mi stringeva la gola e le lacrime mi scorrevano sul viso, fu di sedermi e cercare di mettere su carta il turbinio di emozioni che mi avvolgevano. Quello che segue è l’articolo che scrissi quella mattina di due anni fa.

Ci sono cose alle quali non dobbiamo abituarci, io non mi abituerò mai.
Non mi abituerò alla rassegnazione, alla fatalità, al dolore, alla sofferenza.
Non mi abituerò mai a leggere sui giornali della morte, di una vita interrotta, della paura di viverla, della solitudine in mezzo alla moltitudine.
Se n’è andato Robin Williams.
Se n’è andato così, lasciandoci addosso un vuoto, un’impotenza, un senso di inutilità del successo, della fama, della ricchezza, dei riconoscimenti, delle statuette d’oro laccate.

Questo mondo che lui ha cercato di colorare mettendosi un naso rosso.

Mostrandoci le tante facce della vita, raccontandoci le poesie più belle , trasferendoci mille emozioni.
«Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo lo sai vola…».
Carpe diem, e poi … l’attimo fuggente … un attimo che fugge e si porta via uno dei più grandi attori del cinema.

« Perché siamo cibo per i vermi… concime per i fiori.. cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita».
Quante volte abbiamo visto e rivisto questa scena, e ogni volta pensato che si rivolgesse a noi, quante volte attraverso le sue smorfie abbiamo sorriso e riso, quanti momenti abbiamo vissuto con lui. “Rendete straordinaria la vostra vita” e noi pensavamo che la sua lo fosse, che lui ci fosse riuscito a rendere straordinaria l’ordinarietà della vita, che la vita, non dico fosse immune da sofferenze, ma che quelle sofferenze che non risparmiano nessun essere umano, almeno lui avesse trovato il modo di affrontarle e di andare oltre.
« Guardo il mondo, vedo quanto possa essere spaventoso, a volte, e comunque cerco di affrontare la paura. La comicità può aiutare ad affrontare la paura, senza paralizzarti ma anche senza dirti che tutto il male sparirà. È come se dicessi: ok, posso scegliere di ridere di questa cosa, e una volta che ci avrò riso sopra avrò cacciato il demone e potrò affrontarla davvero ».

E invece il demone ha preso il sopravvento e lo ha portato sì oltre, ma oltre la vita, oltre quel confine al di là dei sogni, “quello che è importante qui, non è capire, qui si tratta di non
arrendersi!”.
E forse tu ti sei arreso e ci hai lasciati soli, ma non del tutto…
“Sai quel posto che sta tra il sonno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? quello è il luogo dove ti amerò per sempre…”

Ci hai lasciato i tuoi sorrisi, le tue smorfie, le tue lacrime, la tua commozione che diventava la nostra.
Ci hai lasciato il patrimonio dei tuoi film, ci hai lasciato in eredità scene indimenticabili,
momenti irripetibili ed ora che te ne sei andato abbiamo molto da perdere…

“Abbiamo molto da perdere: libri, pisolini … e litigi.. Ne abbiamo avuti di straordinari, dei quali ti ringrazio.. E grazie per ogni gesto gentile … Per avermi fatto sentire orgoglioso di te, per la tua forza, per la tua dolcezza, per come eri e come sei.”
Ci sono cose alle quali non voglio abituarmi mai, ma soprattutto non voglio abituarmi a dimenticare, a dimenticare le persone che ci hanno reso felici per un attimo o per un’ora, le persone che abbiamo imparato ad amare, che facciano parte del nostro quotidiano o se in quel quotidiano magari siamo andati a cercare attraverso uno schermo, attraverso una scena, per cercare un senso alle cose della vita.

“ Ci deve essere un motivo per cui io sono come sono”.
È così che a volte ci si sente meno soli :“il pensiero è reale, la materia è illusione…”
Puoi perdere te stesso. Tutto. Ogni limite. Ogni tempo. ancora lì. Quello è il miracolo. Puoi andare in paradiso e tornare indietro vivo. Ritornaci ogni volta che vuoi … o capitano , mio capitano.

Marilena Dattis
Sai che è una perdita alla quale non riesco ad abituarmi ed è anche il modo, il suicidio del quale io ho un’idea tutta mia che non rivelo per non creare dibattiti inutili; ma penso a cosa c’era dentro Robin, quali pensieri, quali e quanti tormenti: mi manca, tanto ❤
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Si ti capisco… manca molto anche a me ❤ Ma non ci ha lasciati soli, attraverso quel patrimonio incommensurabile dei suoi film possiamo ogni volta rivedere il suo sorriso e quegli occhi che abbiamo imparato ad amare continuano a scaldarci l'anima ❤
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Sai che sto preparando anch’io un post, oggi esco dalla cucina ed entro nella vita…
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Bene non vedo l’ora di leggerlo 🙂
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Sarà molto triste 😦
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Non importa…la tristezza è un sentimento della vita. Lo leggerò con piacere ❤
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Lui si è arreso ai demoni che sempre lo hanno accompagnato, ma noi non possiamo arrenderci alla realtà di quanto sia stato un grande, eclettico, meraviglioso artista.Ha lasciato un vuoto e un immenso patrimonio cinematografico.
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Grazie fulvialuna per il tuo contributo. E’ vero il vuoto che ha lasciato nessuno potrà mai colmarlo. A noi restano i suoi film e la malinconica dolcezza di poter affermare: GRAZIE per esserci stato!
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Ti scopro grazie a FiordiSambuco…Grazie per aver pubblicato questo articolo, un’artista eccezionale il cui pensiero mi emoziona tuttora, sempre.
Mile
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Grazie a FiordiSambuco per la condivisione e grazie a te Mile per averlo letto. In Robin Williams c’era qualcosa di “magico”, qualcosa che andando via ha lasciato su questa terra affinché fossero sempre così palpabili le emozioni che riesce a trasmettere.
❤
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Quanto mi manca!!!
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Capisco quello che vuoi dire. Manca moltissimo anche a me ❤
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