Era diventata funambola per amore dell’equilibrio.
Lei, la cui vita si svolgeva come un filo tortuoso, disseminato di viluppi che intrecciavano e scioglievano tra loro sinuosità della sorte e insipidezza dell’esistenza, eccelleva nell’arte sottile e insidiosa del fare evoluzioni su di una fune tesa.
Non si sentiva mai così a suo agio come quando camminava sul filo a mille piedi dal suolo.
Senza deviare di un solo millimetro dalla rotta.
Era il suo destino.
Avanzare passo dopo passo.
Da un capo all’altro della vita.Maxence Fermine
in questa vita colma di problemi siamo tutti un po’ funamboli, bella anche questa lettura.
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Vero 😉 Grazie 🙂
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Non conoscevo questa scrittura profonda. Io sono funambola magari a parole o nei fatti quando mi getto senza pensare, nelle storie d’amore o d’amicizia. A volte non è semplice perché si rischia di essere feriti ma credo sia il vero vivere questo. Non si può rimanere in equilibrio senza cadere, almeno così la penso io. Grazie Marilena e un sorriso. Ho visto che sei anche su Instagram, vero? Buona giornata.
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Hai perfettamente ragione, si cade e ci si rialza con qualche ammaccatura ma..un po’ più forti di prima 😉 Si, sono su Instagram, ma non ci vado quasi mai 🙂 Buona giornata e grazie per il tuo commento 😀
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Grazie a te Marilena. 😀
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L’ha ripubblicato su Limite infinito.
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