È stato molto emozionante leggere questi splendidi versi di Alfonso Brezmes
Mi commuovono i taxi abbandonati,
come orologi fermi nei giorni di pioggia
e i fragili steli delle margherite,
estranei al rumore incessante delle asce nel bosco.
Penso agli ombrelli persi,
alla seconda vita delle cose rotte
o a questi guanti spaiati che conservano carezze per qualcuno,
così simili a isole solitarie
quando se ne sono andati i turisti e la luce
disegna una ragnatela nell’aria che sembra sul punto di spezzarsi.
Che mi saluta da un giorno sperduto nelle scure mangrovie della memoria,
e mi sembra di sentire antichi ghiacciai che si sciolgono a chilometri da qui.
Ho bruciature sulle dita.
È la bellezza, stupido, mi dico.
E piango.
traduzione di Annamaria Sessa
Musica “La bellezza” di Giuseppe Perrone