L’estremo di un segno

Roberto Juarroz 

Si deve cadere e non si può scegliere dove
Ma c’è una forma del vento nei capelli,
una pausa del colpo,
un certo angolo del braccio
che possiamo piegare mentre cadiamo.

È soltanto l’estremo di un segno,
la punta impreveduta di un pensiero
Ma basta ad evitare il fondo avaro di alcune mani
e la miseria azzurra di un Dio deserto
Si tratta di piegare un po’ di più una virgola
in un testo che non possiamo correggere

I libri

Jean-Paul Sartre

I libri sono stati i miei uccelli e i miei nidi, i miei animali domestici, la mia stalla e la mia campagna; la libreria era il mondo chiuso in uno specchio; di uno specchio aveva la profondità infinita, la varietà, l’imprevedibilità.

Attimo è

KÒSTAS STERGHIÒPULOS

IN QUESTO MOMENTO…

In questo momento non chiedere
com’è apparsa questa commozione,
così improvvisa, così frettolosa,
così fugace.
Non c’è mente che lo pensi:
è percezione e silenzio.
Attimo è che non fai in tempo
a dirgli: «Fermati, sei bello!».
(Non è morta, non è morta ancora l’anima mia,
se ancora la sento lacrimare).

Amo tutto ciò che è stato

Fernando Pessoa

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

Scrivere è…

Maxence Fermine, Neve

Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza, il filo di una poesia, di un’opera, di una storia adagiata su carta di seta. Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. Il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto. No, il difficile, per il poeta, è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione. In verità, il difficile è diventare funambolo della parola.

Amicizia

Jorge Luis Borges

Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
Però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
Però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare,
Solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cadi.
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista,
Non sei ne il numero 1 né il numero finale
e tanto meno ho la pretesa
di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista
Basta che mi vuoi come amica:
non sono gran cosa,
però sono tutto quello che posso essere.

Non voglio amarti come una rosa o una pietra

Juan Ruiz

Non voglio amarti come una rosa o una pietra
preziosa, come i luoghi dell’infanzia,
le speranze i rimpianti i rimorsi le pene,
le cose perdute, gli ideali della prima giovinezza.

Voglio amarti come amo le piccole abitudini
e gli oggetti d’ogni giorno: la tazzina sbeccata,
il cucchiaino spaiato, la prima sigaretta,
l’accendino che giro distratto fra le dita,

il posacenere pieno, il lavandino sporco,
le chiavi di casa; voglio amarti come si ama
il calore del sole dentro il freddo o un viale
alberato d’estate, come l’acqua, il pane, il sale.

Le persone esistono…

Massimo Bisotti

Le persone esistono o esistono per te. Quando esistono per te si muovono fra le tue cose impaurite o coraggiose, stando attente a non toccare niente, a non scivolare, oppure spaccando tutto e lacerando gli spazi di condivisione con uno squarcio all’anima. Ma in ogni caso, quando esistono per te, che tu lo voglia o no, ti arredano la mente in modo differente, sia quando entrano dalla porta principale sia quando escono dal retro. E tu non sarai più uguale.

Cercare una cosa

Roberto Juarroz

Cercare una cosa
è sempre incontrarne un’altra.
Così, per trovare qualcosa,
bisogna cercare quello che non è.

Cercare l’uccello per incontrare la rosa,
cercare l’amore per trovare l’esilio,
cercare il nulla per scoprire un uomo,
tornare indietro per andare avanti.

La chiave del cammino,
più che nelle sue biforcazioni,
il suo incerto inizio
o il suo dubbio finale,
è nel caustico umore
del suo doppio senso.
Si arriva sempre,
ma da un’altra parte.

Tutto passa.
Però al contrario.

Le cadeva addosso…

Tante piccole cose che l’attraevano a poco a poco, e la facevano guardare attenta per delle ore intere una fila di formiche che si seguivano, una lucertolina che affacciavasi timida a un crepaccio, una rosa canina che dondolava al disopra del muricciuolo, la luce e le ombre che si alternavano e si confondevano sul terreno. La vinceva una specie di dormiveglia, una serenità che le veniva da ogni cosa, e si impadroniva di lei, e l’attaccava lì, col libro sulle ginocchia, cogli occhi spalancati e fissi, la mente che correva lontano. Le cadeva addosso una malinconia dolce come una carezza lieve, che le stringeva il cuore a volte, un desiderio vago di cose ignote.

Giovanni Verga- Mastro don Gesualdo