Ci sono persone che dedicano la propria vita a ciò in cui credono, che lottano tutti i giorni per i diritti e non solo per i propri, ma anche per quelli di altri esseri umani. Lo fanno a volte in sordina, a volte sotto i riflettori, a volte indossando una maschera, altre volte denudando l’anima. Una di queste persone è senza dubbio Vladimir Luxuria.
La incontriamo una calda sera. Ci accoglie con grande semplicità , la stessa con la quale inizia il suo raccontare e raccontarsi. Non teme di mostrare i suoi sentimenti, di parlare delle battaglie, delle sconfitte e delle vittorie. Sa farlo con i lustrini vestendosi di ironia, ma sa farlo anche a cuore aperto, e con quella leggerezza che contraddistingue le persone molto profonde .
Vladimir Luxuria, si batte molto per i diritti delle persone e ci tieni a voler parlare non di rapporti omosessuali ma di rapporti omoaffettivi. Ci spieghi meglio questo concetto?
Una lunga intervista per un ritratto inedito del regista in cui racconta retroscena e curiosità dei suoi film più personali: Caro diario, Aprile e La stanza del figlio.
L’intervista è stata realizzata alcuni anni fa negli studi della Sacher Film e viene pubblicata per la prima volta con audio integrale.
Seguo da anni Fabrizio
Caramagna ed amo tutto quello che scrive, con questi presupposti, capirete che
non è per me un’impresa semplice, presentarlo. Studioso, traduttore, scrittore,
i suoi aforismi sono apparsi su riviste
e antologie internazionali e sono stati tradotti in dodici lingue e altro
ancora, ma, queste sono notizie facilmente reperibili su google.
Quello che voglio proporvi oggi sono solo “Quattro chiacchiere tra di noi”.
Perché ti definisci un ricercatore di meraviglie?
Perché mi piace cercare sempre qualcosa di sorprendente e di imprevisto, qualcosa che, magari è in qualche angolo nascosto della nostra immaginazione e aspetta che noi lo portiamo alla luce. L’aforisma è un modo di guardare la realtà da un punto di vista completamente differente. Qualcuno dice che l’aforisma è un modo di guardare il mondo a testa in giù, perché ha sempre qualcosa di paradossale, di imprevisto, qualcosa che ci fa balzare sulla sedia quando lo leggiamo. Un aforista non può mai essere banale o ovvio, per questo mi definisco un ricercatore di meraviglie, perché cerco sempre di scoprire, attraverso le parole, quel qualcosa che ci fa balzare sulla sedia.
E ci riesci benissimo.
Quando ti chiedo cosa fai nella vita, non voglio sapere che lavoro fai. Mi interessa sapere quanta bellezza hai vissuto, che cosa ti tiene sveglio la notte, che cosa ti fa sorridere quando nessuno ti guarda.
Cosa ti fa sorridere quando nessuno ti guarda?
Il cielo azzurro mi fa sempre sorridere. L’altro giorno a Torino tirava un forte vento e c’era un cielo che era una mescolanza di tutti i colori : turchino, pervinca, viola, azzurro, starei a guardarlo meravigliato per ore ed ore. Questa è una cosa che mi fa sorridere.
Quando da bambino ti chiedevano cosa avresti fatto da grande, cosa rispondevi, te lo ricordi?
Questa è una domanda impegnativa. Premetto che diventare adulti è la cosa più difficile del mondo, ci impieghiamo anni ed anni a diventare adulti. Però ora che ci penso… il marinaio è una cosa che ho sempre adorato, andare in giro per il mare facendo il marinaio.
Vorrei iniziare con te un gioco: il gioco delle parole. Iniziamo proprio con la parola bambino, cosa ti viene in mente?
Alla parola bambino, mi vengono in mente: capriole, fiori e meraviglia.
Ho sempre avuto, sin da piccola, la passione per le
interviste spinta dalla curiosità di conoscere meglio le persone, per meglio
comprendere, anche solo una piccola parte del loro mondo. Ascoltando le loro
storie ne percepivo le emozioni che ogni volta diventavano le mie.
Passione e curiosità non mi hanno mai abbandonato.
Quando incontro un personaggio pubblico, può accadere che,
dopo le prime domande, scatti quel meccanismo magico che fa venire fuori la
persona a dispetto del personaggio e a quel punto l’intervista diventa una
chiacchierata tra amici, più o meno confidenziale.
Che sia faccia a faccia o al telefono, ciò che maggiormente
mi emoziona e mi resta dentro per molto tempo, è la voglia di raccontarsi e la
sincerità con la quale questa voglia viene fuori.
Così ho deciso di inaugurare una nuova rubrica: “Quattro
chiacchiere tra di noi”, dove vi proporrò interviste nuove ma anche meno
recenti, con personaggi noti e meno noti del mondo della cultura e dello
spettacolo, che ci raccontano e si raccontano, regalando a voi e a me una parte
di loro.