I have a dream!
«Parla del sogno, Martin! Parla del sogno!», così Mahalia Jackson, la grande cantante gospel che aveva aperto la manifestazione, urla dalla folla.
É il 28 agosto del 1963, al termine della marcia di protesta per i diritti civili e Martin Luther King ha iniziato da poco il suo discorso davanti al Lincoln Memorial di Washington.
«Ero a pochi metri di distanza e ricordo benissimo che King ha accantonato i fogli e ha preso a parlare a braccio». Così racconta Clarence Benjamin Jones, consigliere e amico intimo di Martin Luther King , autore del libro Behind the Dream: The Making of the Speech that Transformed a Nation (Dietro al sogno. Come è nato il discorso che ha cambiato la nazione).
Soltanto i primi sette paragrafi del discorso erano preparati – racconta Jones – Avevamo selezionato insieme i temi e lui aveva steso il testo. Poi a un certo punto, sembrava di essere alla messa della domenica in una di quelle “chiese gospel” nelle quali i fedeli fanno le loro osservazioni a voce alta. Da quel momento il reverendo King non ha più letto il discorso, ma lo ha usato solo come guida» racconta Raveling.
Così Martin Luther King, ha preso a parlare liberamente, spontaneamente, regalandoci uno dei più bei discorsi della storia.
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