Nostalgia…

Piena di te è la curva del silenzio.

Pablo Neruda

Voglio i microfoni accesi, le luci abbaglianti.

Voglio che si torni a salire sui palchi.

Rivoglio le piazze gremite, gli applausi scroscianti.

Che lo spettacolo continui, rivoglio gli abbracci.

Voglio i teatri pieni, le standing ovations,

il pubblico delirante.

Voglio l’arte di amore nutrita,

accudita e acclamata.

Rivoglio la vita,

pulsante di vita.

Marilena Dattis

Beati quelli

Alfonso Brezmes

Beati quelli che si sanno felici,
perché quelli che lo sono senza saperlo
sono infelici.
Beati i mediocri,
perché possono scegliere due strade.
Beati quelli che non hanno letto Borges,
o la Yourcenar o Cortázar,
perché possono ancora farlo.
Beati i poeti e i pazzi
perché almeno credono di essere felici.
Beati quelli che ne hanno abbastanza
perché il loro bisogno non cresce
e il loro tesoro non cala.
Beati quelli che cercano la felicità
dove non si nasconde mai,
perché la loro cattiva vista gli riserva
la vera felicità
di poter continuare a cercare.

Non voglio solo brividi…

Fabrizio Caramagna

Non voglio solo brividi e voli colorati. Ho bisogno di cose che restano, che se oggi non puoi ci sarai domani, che se non hai capito provi di nuovo a chiedere, che se non lo sai fare impari, che se hai paura ti affidi. Ho bisogno di persone che ti aspettano, di parole vere, di un orizzonte che non sfugge quando provi a toccarlo.

Dal romanzo “Se mi guardi esisto”

Foto Rodney Smith

Come un romanzo

Era diventato il loro angelo reciproco: un lettore. Senza di lui, il loro mondo non esisteva. Senza di loro, lui rimaneva imprigionato nello spessore del suo. Così scoprì la virtù paradossale della lettura, che è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso…

…Si immagini da qualche parte in un romanzo, questo la aiuterà a lottare contro la paura. Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

Daniel Pennac

foto Rodney Smith

L’arte della gioia

Ma bisognava essere liberi, approfittare di ogni attimo, sperimentare ogni passo di quella passeggiata che chiamiamo vita. Liberi di osservare, di studiare, di guardare dalla finestra, di spiare fra quel bosco di palazzi ogni luce che dal mare si insinua fra le imposte…

Goliarda Sapienza
Foto Rodney Smith

Assonanza

Alfonso Brezmes

Vita: quel vecchio film.
E questa strana sensazione
di aver perso
qualcosa di importante
dalla trama.

Asonancia

La vida: esa vieja película.
Y esta extraña sensación
de haberte perdido
algo importante
de la trama.

traduzione di Mirta Amanda Barbonetti

foto Rodney Smith

Rivelazione

Luca Tornambè

Io sono : la chiave del silenzio,
la voce di chi ascolta
la meta del mistico
l'enigma dell'universo
il prisma alato che irradia pace
tranquillità e giustizia
colui che ci conduce verso
i sentieri più alti della coscienza;
vettore atemporale della sapienza
Io sono : la sottile energia atavica
del cosmo, tempio della luce
la quercia dalle radici infinite
e dai frutti proibiti
la mano invisibile
il superamento della materia
la verità del saggio
l'esperienza del maestro
la volontà e la forza del carisma
il cuore del bambino
essenza del divino 

Il cammino verso l’infinito

Nicholas Bawtree

Non avere paura del mio silenzio,
Non ti voglio mai rinchiudere
in una gabbia di parole
ma incontrarti ogni volta come per caso
e fare un po' di strada insieme
per condividere un sorso di vita
con chi ha la borraccia più piena
e magari sederci sotto un albero
ai bordi di quella che chiamano realtà
sul nostro cammino verso l'Infinito

Oltre il giardino

Ho ritrovato
il libretto di istruzioni
per l’uso della vita
tra le nuvoli più soffici
del mio cassetto …
mille pensieri
e un numero crescente di fate,
oltre il giardino.
Ero nato
su un letto di emozioni
con quel dono
d’infinita pace in mano
ma non so come
e per colpa di chi l’avevo perso …
In ogni pagina dorata
nulla di diverso,
le stesse , identiche parole:
“Non allentar mai la corda,
non c’è nulla che pesa e vale
ricorda …
la vita è uno stato mentale “.

Carlo Bramanti

Perché si scrive

Penso che un autore scriva perché ha bisogno di creare un mondo in cui poter vivere. Io non potrei mai vivere in nessuno dei mondi che mi sono stati offerti: il mondo dei miei genitori, il mondo della guerra, il mondo della politica. Dovevo crearne uno tutto mio, come un luogo, una regione, un’atmosfera in cui poter respirare, regnare e ricrearmi quando ero spossata dalla vita. Questa, credo, è la ragione di ogni opera d’arte…

Pochi momenti di comunicazione con il mondo valgono la pena, perché è un mondo per altri, un’eredità per altri, un dono.

Ma scriviamo anche per accrescere la nostra consapevolezza della vita. Scriviamo per lusingare e incantare e consolare altri.

Scriviamo per fare serenata ai nostri amanti. Scriviamo per gustare la vita due volte, nell’istante presente e nel ricordo…

Scriviamo per ampliare il nostro mondo quando ci sentiamo soffocati, o limitati, o soli. Scriviamo come gli uccelli cantano, come il selvaggio danza i suoi rituali. Se nella scrittura non respiri, se non piangi, se non canti, allora non scrivere, perché la nostra cultura non contempla alcuna utilità per la scrittura. Quando non scrivo, sento che il mio mondo si restringe. È come se fossi in prigione. Sento che ho perso il mio fuoco e il mio colore. Deve essere una necessità, come il mare ha bisogno di incresparsi, e io questo lo chiamo respirare.

Anaïs Nin