Assonanza

Alfonso Brezmes

Vita: quel vecchio film.
E questa strana sensazione
di aver perso
qualcosa di importante
dalla trama.

Asonancia

La vida: esa vieja película.
Y esta extraña sensación
de haberte perdido
algo importante
de la trama.

traduzione di Mirta Amanda Barbonetti

foto Rodney Smith

Alla vita

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla dal di fuori o nell’al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Nazim Hikmet

Fabrizio Caramagna. L’ottavo peccato capitale: L’indifferenza.

Quattro chiacchiere tra di noi

Quando alla fine di un’intervista le parole che hai appena ascoltato continuano a risuonarti dentro e ti accompagnano per il resto della giornata, come ti accompagna la tua borsa, i tuoi occhiali da sole, le chiavi della macchina. Come quelle cose delle quali non puoi fare a meno quando esci nel mondo, allora capisci che non è stata la solita intervista e che quelle non erano solo parole.

Quelle parole sono la tastiera sulla quale sto scrivendo, il caffè che ho appena bevuto, i miei appunti sparsi qua e là. Sono i pensieri che trovano un ordine, le emozioni che fluiscono libere, sono le amiche con le quali parlo e il giornale che vorrei leggere la mattina appena sveglia. Sono le persone che incontro per strada, gli occhi che incrociando mi sfiorano, i sorrisi inaspettati in fila al supermercato. Sono un raggio di sole in una giornata grigia e i disegni buffi che si inventano le nuvole.

Non sono mai solo parole, quelle che usa Fabrizio Caramagna, sono emozioni che diventano aforismi, sentimenti che si fanno pagine per i suoi libri. Ma quello che non traspare abbastanza dall’inchiostro e che forse è impossibile mettere su carta, è il suo entusiasmo, la sua voce che si tinge di colori nell’appassionante racconto della sua visione del mondo.

Ho lasciato la mia vita aperta, nel caso tu abbia fame o freddo o sonno o paura. E se non hai niente, qui c’è un tavolo e un cuscino dove puoi distenderti e sentire che suono fanno i nostri respiri quando guardano le stelle.

Fabrizio Caramagna

Vi invito ad ascoltarlo con attenzione fino alla fine, perché i colori che si intrecciano nella sua voce e la passione del suo sentire sono doni ai quali è difficile restare indifferenti…

È questo intreccio di bianco e nero, di bene e male,

di fragilità e meraviglia, di desiderio e disincanto,

di rinuncia e di “vorrei qualcosa di impossibile”. 

È questo intreccio che ci confonde,

e ci fa sentire più sbagliati di tutti gli sbagliati e più vivi di tutti i vivi.

– Fabrizio Caramagna

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Fabrizio Caramagna. Il quinto punto cardinale: L’Empatia

 Il ricercatore di meraviglie

 

L’archetto

Abbiamo tutti nel petto un violino e abbiamo perduto l’archetto per suonarlo.

Alcuni lo ritrovano nei libri, altri nell’incendio di un tramonto,

altri negli occhi di una persona, ma ogni volta l’archetto cade dalle mani e si perde come un filo d’erba o un sogno.

La vita è la ricerca infinita di questo archetto per non sentire il silenzio che ci circonda.

Fabrizio Caramagna

Limite infinito

violinista

Abbiamo tutti nel petto un violino e abbiamo perduto l’archetto per suonarlo.

Alcuni lo ritrovano nei libri, altri nell’incendio di un tramonto,

altri negli occhi di una persona,

ma ogni volta l’archetto cade dalle mani e si perde come un filo d’erba o un sogno.

La vita è la ricerca infinita di questo archetto per non sentire il silenzio che ci circonda.

Fabrizio Caramagna

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Abbiamo bisogno di cose belle

Abbiamo bisogno di cose belle. Ne abbiamo bisogno come l’aria per poter respirare, come il sole per poterci riscaldare, come il suono per potere parlare.
Abbiamo bisogno di cose belle per nutrirci, per alimentare la parte migliore di noi. Ne abbiamo bisogno come non mai.
Come un pittore ha bisogno dei colori, lo scultore della creta, il musicista delle note, lo scrittore delle parole; così noi abbiamo bisogno di cose belle, per ricordarci di essere umani e divini, fragili e forti, abili e maldestri, arditi e timidi, calmi e irrequieti.

Abbiamo bisogno di cose belle per essere curiosi e creativi, comprensivi e concilianti, disponibili e divertenti.

Abbiamo bisogno del sorriso di un bambino, dell’incanto di uno sguardo fiducioso, della dolcezza di una parola amorevole, del calore di un abbraccio.

Abbiamo bisogno di cose belle, per non lasciarci sopraffare dalla violenza delle immagini, dalla  potenza di parole inquietanti, dalla miriade di informazioni fagocitanti.

Abbiamo bisogno di cose belle per salvare e per salvarci dall’indifferenza, dal qualunquismo, dalla retorica, dal chiacchiericcio inutile.

Abbiamo bisogno di cose belle che nutrano la nostra anima lacerata, che aiutino a cicatrizzare le profonde ferite dei colpi che questo anno nefasto ci ha inferto.  

Abbiamo bisogno di cose belle, non per dimenticare, questo non si deve e non si può, ma abbiamo tanto bisogno di cose belle, per alleviare il dolore e consentire al nostro cuore di lasciare spazio alla dolcezza, all’accoglienza, alla fiducia, alla speranza.

Abbiamo bisogno di cose belle che ci scaldino il cuore, per sorridere ogni mattina al nuovo giorno, per non dimenticare la meraviglia dei nostri sogni, per accarezzare lievemente un’emozione, per continuare incessantemente ad amare.

Abbiamo bisogno di cose belle.  

Marilena Dattis

Non so…Se la vita è corta

abbraccio1

Non so…Se la vita è corta
O troppo lunga per noi,
Ma so che nulla di ciò che viviamo
Ha sentimento, se non tocchiamo il cuore delle persone.
Molte volte basta essere:
Collo che accoglie,
Braccia che avvolgono,
Parola che conforta,
Silenzio che rispetta,
Allegria che contagia,
Lacrima che scorre,
Sguardo che accarezza,
Desiderio che soddisfa,
Amore che promuove.
E questo non è cosa d’altro mondo,
E’ ciò che dà sentimento alla vita.
E’ ciò che fa che lei
non sia né corta,
né troppo lunga,
Ma che sia intensa,
Vera, pura…

Cora Coralina

 

 

Davvero…

pubblico1

Davvero ci sono momenti in cui l’onnipresente e logica rete delle sequenze causali si arrende, colta di sorpresa dalla vita, e scende in platea, mescolandosi tra il pubblico, per lasciare che sul palco, sotto le luci della libertà vertiginosa e improvvisa, una mano invisibile peschi nell’infinito grembo del possibile e tra milioni di cose, una sola ne lasci accadere.
Alessandro Baricco (Oceano mare)